Ivana Romano |
Da alcune settimane si può far accedere e far sostare i veicoli nelle aree pedonali urbane in deroga ai divieti vigenti per esigenze produttive e di promozione territoriale, turistica o similari a fronte del pagamento annuale della tariffa per l'istanza e il rilascio dell'autorizzazione di sosta in deroga (15,70 euro) nonché della tariffa giornaliera per i parcheggi a pagamento prevista per i non residenti (7 euro) per ogni veicolo. Si giustifica il provvedimento citando nella relativa delibera le differenti discipline di accesso e sosta dei veicoli nelle aree carrabili collocate in prossimità del litorale «non sempre compatibili alle diverse esigenze, sportive, produttive, turistico-ricettive, di promozione territoriale proprie dei tempi odierni», la presenza di aree pedonali anche in altre zone della città «per le quali occorre consentire modalità di accesso veicolare in caso di necessità», l'esistenza di procedure «non agevoli né rapide» di occupazione di suolo pubblico per accedere e sostare in tali aree e la conseguente necessità di una «disciplina più semplificata e omogenea». «La disposizione contiene premesse incoerenti - dice Ivana Romano (nella foto), consigliere comunale di opposizione del gruppo "Progetto Recco" II pagamento della sosta deve essere usato per migliorare la mobilità, non per far quadrare il bilancio. II richiamo a precedenti soluzioni valutate a favore di "utenti deboli" è inopportuno. Il transito nelle aree indicate pub essere funzionale alle attività produttive, turistiche e sportive per le operazioni di carico e scarico ma con una regolamentazione degli orari e non con autorizzazione alla sosta. Ricordando l'ordinanza del 2016 sui parcheggi a pagamento, notiamo sul tema della viabilità l'assenza di una seria programmazione, ci sono solo scelte amministrative "a singhiozzo"»
Da IL NUOVO LEVANTE