Con tempi e modi sospettissimi ecco che spunta fuori l’idea di pedonalizzare una bella fetta del centro di Recco.
Padrino politico, lo stesso assessore che non più di una decina di anni
fa ci ha fatto spendere una milionata di euro per realizzare un piano
del traffico anni ’50. Piano che è servito solo a rendere la vita molto
più difficile ai pedoni.
Cambiare idea è un diritto. Nel nostro caso, però, più che un’
illuminazione sulla via di Damasco c’è probabilmente il desiderio di
intraprendere quella per Genova nella prossima primavera...
Qualche piccolo dubbio sembra, però, lecito.
Il primo è che l’idea, come è stata presentata, non sta in piedi.
Pedonalizzare piazza Nicoloso, piazza S. G. Bono e parte di via Roma è,
in sé, un’ottima idea. Prima di realizzarla, però, bisognerebbe
risolvere il problema del traffico e – soprattutto – quello dei
posteggi.
Sono due questioni che l’attuale amministrazione non è mai stata in grado di affrontare.
Lo stesso assessore che oggi si presenta come “patron” di questa
operazione, nello scorso mandato ha permesso che le sole aree
utilizzabili per la realizzazione di posteggi pubblici a rotazione
venissero, invece, destinate alla costruzione di box privati (campo da
calcio della parrocchia, area marmista)
Il secondo è: questa idea non fa parte del programma di Dario Capurro (che ad oggi pare sia ancora il sindaco).
Le elezioni ci sono state non sei anni, ma sei mesi fa. Prima del voto
c’è stata una campagna elettorale. Di tempo per tirar fuori proposte e
progetti, lì, ce n’era a bizzeffe.
Il nostro assessore è stato eletto in una lista nel cui programma di questa idea non c’è la benché minima traccia.
Come d’altronde c’è scritto che di supermercati di più di 250 mq non se
ne parla proprio (e la Coop sarebbe solo 6 volte più grande).
Insomma, come al solito, nella visione politica di Capurro, Buccilli e
Rotunno i programmi sono solo uno specchietto per le allodole.
Una volta presi i voti, come in tutte le precedenti occasioni, il
programma di carta è sostituito da quello vero: che è ben diverso.
Il terzo ed ultimo dubbio è quindi quello classico: perché? E perché proprio ora? Cosa è cambiato?
E’ tutto molto evidente: di nuovo c’è il progetto COOP che ha provocato un certo malcontento tra gli operatori.
I commercianti di Recco sono totalmente contrari all’apertura di un
altro supermercato di 1500 mq a quasi un km. di distanza dal centro di
Recco.
La loro reazione è stata dura.
Quindi l’amministrazione ha bisogno di indorare la pillola.
E allora ecco che muove le sue pedine. La prima mossa la fa fare ad un
grosso costruttore locale, esponente di primo piano di Forza Italia. Gli
si affianca, subito, il leader storico della ristorazione recchese,
anche lui, da sempre, “di area”.
Utilizzando il nome di questi prestigiosi amici, si convoca qualche
altro personaggio di primo piano dell’imprenditoria locale, ed ecco che
parte la maskirovka (nella dottrina militare sovietica, una serie di
azioni di inganno e disinformazione per distrarre gli avversari dai
propri veri obiettivi).
Ma non tutte le ciambelle riescono col buco. Ed infatti le dichiarazioni
sui giornali sono esilaranti. Si parla di un “pacchetto” di interventi:
abbiamo stabilito le nostre priorità: zona verde pedonale, il nuovo
volto del nostro paese, poi c’è l’area ex IML con la piscina A seguire
la Coop.
Insomma secondo l’articolista, Gianni Carbone, Angelo Barreca, Maurizio
Tossini e Gabriele Volpi ci stanno dicendo che la realizzazione della
COOP è tra le loro priorità.
Si tratta una benedizione che serve a dare credibilità e copertura anche
mediatica ad un’iniziativa che i veri interessati, cioè i piccoli
commercianti stanno combattendo.
Invece che difenderla, l’Amministrazione crea un diversivo e per renderlo credibile mette in campo pezzi da 90.
Vedremo se queste persone, che hanno deciso o permesso che il loro buon
nome venisse associato a questa manovra avranno la forza di imporre che
dalle chiacchere e dai jpeg si passi ai fatti.
Stavolta, la figuraccia sarebbe anche la loro.
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