Ecco la protesta degli studenti del LIceo Scientifico di Recco che al rientro dalle vacanze hanno trovato le aule gelate:
"Sono Federica Devoto, la rappresentante di istituto del liceo scientifico Nicoloso da Recco. Volevo farvi presente, con la speranza che questa protesta possa essere conosciuta da tutti (con il vostro aiuto), un fatto accaduto questa mattina a scuola.
Al suono della campanella che segnava l’inizio delle lezioni ci si è resi conto come le aule e la struttura in generale fosse fredda. La temperatura rilevata, infatti, non superava i 13 gradi nelle aule più “calde” dell’istituto. Al chè, essendo questo l’ennesimo episodio di mancata accensione della caldaia che si verifica nella nostra scuola, abbiamo ritenuto impossibile poter svolgere regolarmente le lezioni. La legge 23/1996 infatti richiede una temperatura minima di 18 gradi nelle scuole.
Noi studenti ci siamo quindi rifiutati di salire nelle aule ed abbiamo “occupato” l’atrio della scuola, in attesa che la temperatura si alzasse di almeno 5 gradi. Troviamo vergognoso il fatto che le nostre famiglie paghino ogni anno il contributo volontario e che questo non ci garantisca nemmeno di disporre di servizi base per poter svolgere le lezioni, come il riscaldamento. Vogliamo che si possa sentire la nostra voce, che la provincia si senta pressata ed agisca.
Prima di pensare a installare LIM nelle classi dovrebbero preoccuparsi di disporre di un sistema di riscaldamento un po’ più efficiente. Soprattutto ci teniamo a sottolineare che quest’anno la settimana scolastica è stata ridotta da 6 a 5 giorni proprio per risparmiare sul riscaldamento e poterci garantire aule riscaldate, cosa che evidentemente continua a non accadere."
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